05/11/2004, 00.00
LIBANO
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Il Ramadan, un grande business per Beirut

Beirut (AsiaNews/Ds) – A Beirut il mese sacro del Ramadan diventa un grande business per ristoranti e alberghi. Quest'anno gli eventi legati al Ramadan sono la fonte principale di guadagno per le attività commerciali della regione, costrette a fronteggiare il crollo del turismo estivo e invernale.

"Il business legato al mese sacro è il solo mezzo di sussistenza che abbiamo" afferma George Assaf, responsabile di cibi e bevande del Marriot Hotel a Beirut. L'hotel ha in cartello un prezzo davvero speciale per l'iftar, il primo pasto serale dopo il digiuno: 22 dollari a persona. "La sala è sempre piena – sottolinea il responsabile del Marriot – e questo è davvero incredibile se consideriamo la crisi economica che attraversa la nazione".

Numerosi i locali che si sfidano a colpi di cene e di spettacoli, ma quello che ha saputo guadagnare una posizione di prestigio è la stazione balneare "Movenpick", del principe saudita Alwaleed bin Talal. Il nobile, miliardario, è anche il padrone della "Rotana", una casa di produzione che organizza gli eventi musicali del Movenpick. Le serate vengono filmate e trasmesse sul canale musicale della casa di produzione. Il locale ha saputo guadagnare fama e prestigio: è il luogo di ritrovo più esclusivo della città e i posti migliori costano 45 dollari a persona. "Noi non vogliamo dissacrare il Ramadan – afferma Joelle Kahwaji, portavoce del Movenpick – il nostro è un semplice commercio su cibi e bevande che tutti i musulmani possono assumere al tramonto. Le persone escono la sera, quindi non c'è nulla di male se vengono da noi".

Non mancano le critiche degli osservanti più rigorosi, che denunciano la mercificazione della festa. "Questi eventi legati al Ramadan – afferma Ahmed Moussalli, professore di studi islamici all'università americana di Beirut – contrastano con i principi del mese sacro. Questa è solo una scusa per far festa".

A dispetto di voci contrarie, non mancano gli apprezzamenti per l'iniziativa: essa può favorire il dialogo e la tolleranza fra le religioni. Secondo Farouk Jabr – presidente del Dar al-Ayatam, organizzazione di carità islamica – l'iftar è molto popolare fra gli organizzatori di eventi e "consente a cristiani e musulmani di fraternizzare, come succede in occasione delle festività natalizie".
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