07/09/2010, 00.00
RUSSIA
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Mancano soldi per identificare resti dei martiri, vittime del terrore rosso

I resti di circa 80 vittime del terrore bolscevico aspettano di avere un nome. La scoperta è avvenuta questa estate nei pressi della fortezza di Pietro e Paolo a San Pietroburgo. Per il lavoro di identificazione servirebbero tra i 76mila e i 126mila euro.

Mosca (AsiaNews) – Mancano soldi per identificare i resti delle vittime del “terrore rosso”, tra cui potrebbero esserci anche alcuni esponenti dell’ultima dinastia imperiale russa, quella dei Romanov, che la Chiesa ortodossa russa ha canonizzato come martiri. Si tratta dei resti di 80 persone, uccise tra il 1918 e il 1921, e scoperti questa estate durante alcuni scavi nella fortezza di Pietro e Paolo a San Pietroburgo, ex prigione per gli oppositori politici. Puliti e riposti in contenitori adatti, ora si trovano in una piccola stanza, “che necessita di continua areazione”, spiega una fonte del Museo statale di Storia di Pietroburgo al sito Partalcredo.ru. Al momento – aggiunge la fonte – “non ci sono fondi per identificare le vittime”.

I resti e gli oggetti ritrovati – scarpe, cappelli, pezzi di vestiti di uniformi di cadetti dell’esercito zarista, medaglioni e icone – aspettano di essere esaminati da specialisti e restauratori. Magari per poi essere trasferiti in qualche museo. Ci sarebbe anche bisogno, riporta il sito, di un serio lavoro di archivio, con la collaborazione dei servizi segreti russi che dovrebbero mettere a disposizione i documenti della Ceka (l’intelligence bolscevica) di Pietroburgo, responsabile delle fucilazioni illegali.

Vladimir Kildiushevskij, direttore degli scavi e membro dell’Accademia russa delle Scienze, stima tra i 76mila e i 126mila euro la cifra necessaria per identificare i resti rinvenuti. Per il restauro della statua di Lenin alla stazione ferroviaria Finlandia, sempre a San Pietroburgo, il comune ha speso l’equivalente di 200mila euro.

Le autorità hanno deciso di avviare gli scavi di questa estate dopo che nel dicembre 2009, durante la costruzione di una strada per un parcheggio di bus turistici vicino alla fortezza di Pietro e Paolo, sono stati scoperti circa 20 scheletri di prigionieri politici detenuti nei bastioni. Si sospetta che tra loro ci siano anche alcuni Romanov canonizzati dalla Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia (Rocor) nel 1981 come “nuovi martiri”. (NA)

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