31/08/2013, 00.00
TAIWAN
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Taipei, il governo vara nuove misure per tutelare i lavoratori stranieri

di Xin Yage
Sull’isola vive e lavora circa mezzo milione di migranti, per lo più da Indonesia e Thailandia. L’esecutivo vuole frenare la mediazione delle agenzie per il lavoro, che minano la produttività e spesso fanno precipitare i lavoratori nell’illegalità.

Taipei (AsiaNews) - Insieme alla produzione industriale, a Taiwan cresce anche la richiesta di manodopera straniera e con essa la consapevolezza dei diritti di tutti i lavoratori, in particolar modo di quelli immigrati. Il ministro del lavoro Pan Shih-wei (潘世偉) ha fatto sapere infatti che si cercherà di facilitare per i datori di lavoro taiwanesi l'assunzione diretta di lavoratori stranieri: "La cosa non sarà semplice ma si cercherà di realizzarla".

Questa decisione vuole venire incontro alle richieste dei Paesi di origine dei lavoratori. La questione era sorta dopo l'incontro bilaterale annuale tra Thailandia e Taiwan avvenuto a Bangkok la scorsa settimana, in cui la delegazione thailandese aveva sottolineato come spesso i lavoratori sono in mano alle agenzie intermediarie, che chiedono una buona percentuale del loro guadagno.

Tali agenzie sono spesso un vantaggio in termini di tempo per i datori di lavoro perché evitano loro di seguire tutto il processo burocratico di assunzione. Ma oltre ai vantaggi portano anche punti negativi per le aziende: se assunto in maniera diretta, un operaio è più motivato nello svolgimento della propria professione e nella lealtà al datore di lavoro.

Per questa ragione e per cercare di salvaguardare i diritti e i salari dei lavoratori immigrati a Taiwan, ora il ministero del lavoro ricorre a nuove misure che favoriscano l'assunzione diretta, anche se ovviamente non può essere resa obbligatoria. Nel caso di assunzione tramite agenzie, il ministero si impegna a controllare severamente l'entità delle tariffe per questo servizio.

Inoltre il ministero del lavoro ha annunciato che a partire dal 2014 inizierà a far entrare lavoratori anche dal Myanmar.

Durante la stessa conferenza stampa, Lin San-quei (林三貴), direttore dell'Ufficio per l'impiego e la formazione professionale, ha sottolineato come la crescita industriale degli ultimi anni richieda maggior manodopera straniera. Solo nell'ultimo anno la produzione industriale ha registrato una crescita globale del 2,07 per cento, soprattutto nei settori dei semiconduttori, dell'acciaio e della petrolchimica. L'ufficio per l'impiego cerca ora nuovi operai anche in Sri Lanka, Thailandia e Myanmar. Al momento a Taiwan sono presenti 465mila lavoratori stranieri: la maggior parte proviene dall'Indonesia (più di 200mila) mentre quelli provenienti dalla Thailandia sono 62.500.

 

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