13/06/2016, 10.47
LIBANO
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Libano e Medio oriente "consacrati al cuore immacolato di Maria per la pace nella regione"

di Fady Noun

Per il terzo anno consecutivo il patriarca maronita ha rinnovato il gesto devozionale. Il rito si è celebrato nella basilica di Nostra Signora del Libano ad Harissa. Il card. Béchara Raï ha parlato del male che si presenta sotto forma di conflitti, guerre, morte, esodo, armi, fanatismo e terrorismo. La consacrazione legata a un movimento di “preghiera e penitenza”. 

Beirut (AsiaNews) - Il patriarca maronita, card Béchara Raï, ha rinnovato ieri la consacrazione del Libano e di tutti i Paesi del Medio oriente al “Cuore immacolato di Maria” (nella foto). Il gesto devozionale si iscrive nel quadro delle apparizioni di Fatima (1917), durante le quali la Vergine Santa aveva chiesto in modo esplicito la consacrazione della Russia al suo “Cuore immacolato”. 

Il porporato ha compiuto il rito nella basilica di Nostra Signora del Libano ad Harissa. Egli ha chiesto [alla Vergine] di “ottenere per intercessione di suo figlio, il Redentore, di mostrare la sua forza di riscatto e di salvezza, e la potenza del suo amore misericordioso, fermando il male e cambiando le coscienze”. Il patriarca ha parlato del male che si presenta sotto le forme “dei conflitti e delle guerre, della morte e dell’esodo, della lingua delle armi, del fanatismo, della violenza e del terrorismo”. 

L’atto di consacrazione è avvenuto nel contesto di una messa solenne, concelebrata dal patriarca siro-cattolico Ignazio Giuseppe III Younan, e da numerosi vescovi e sacerdoti. A concelebrare vi era anche il nunzio apostolico in Libano mons. Gabriele Caccia: presenti i superiori e le superiore degli ordini religiosi maschili e femminili e una folla di fedeli. 

“Con questa doppia consacrazione - ha proseguito il patriarca - e attraverso la nostra consacrazione personale, ci rivolgiamo a Dio perché egli penetri nelle nostre coscienze e nel nostro Paese, con il suo disegno di salvezza”. 

Il patriarca ha poi ricordato in modo esplicito la presenza del male all’interno della Chiesa, e non solo all’esterno. Nell’omelia il porporato ha affermato che “il male si radica con facilità nei nostri cuori di uomini, e colpisce la Chiesa, i suoi pastori e le sue istituzioni all’interno e all’esterno”. 

Egli ha dunque legato il gesto della consacrazione a un movimento di “preghiera e penitenza”, alzando la voce contro “l’immoralità, la profanazione della religione e delle chiese, e la scomparsa della decenza nel vestire e del rispetto”. 

“Attraverso questo atto di consacrazione, che la Chiesa maronita rinnova per il terzo anno consecutivo - ha aggiunto il card Béchara Raï - noi mettiamo il Libano e i Paesi del Medio oriente sotto la protezione della nostra Madre, Maria, Nostra Signora del Libano. L’abbiamo fatto per la prima volta nel giugno del 2013, rispondendo a una sollecitazione del Sinodo del Medio oriente che è tenuto in Vaticano nell’ottobre 2012, sotto la guida del papa emerito Benedetto XVI”. 

“Si è trattato di una consacrazione simile a quella della Russia, da parte di Giovanni Paolo II, nel giugno del 1981”. Questa consacrazione, ha proseguito, “è stata seguita da un’altra, nel maggio 1982, e poi da una terza, il 25 marzo 1984, in unione con tutti i vescovi cattolici del mondo”, secondo quanto richiesto dalla Vergine nel 1917. 

L’atto di consacrazione compiuto ieri per il Libano ha rappresentato il momento conclusivo di tre processioni e novene di preghiera promossi in tre santuari dedicati a Maria: quelli di Maghdouché, Zahlé e Miziara, a partire dal 22 maggio scorso. Queste attività si sono svolte in collaborazione con il comitato patriarcale preposto alla sorveglianza dell’atto di consacrazione, con il movimento sacerdotale mariano, con le associazioni mariane femminili fra cui le suore della famiglia del cuore di Gesù e la lega delle comunità mariane. Questi gesti devozionali e la consacrazione di individui, parrocchie e diocesi hanno toccato il cuore e le coscienze di decine di migliaia di fedeli. 

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