10/03/2018, 09.14
SRI LANKA
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Colombo, monaci buddisti solidali con i musulmani attaccati

di Melani Manel Perera

Un gruppo buddista organizza una protesta silenziosa nella capitale dello Sri Lanka. I responsabili dei cinque templi di Colombo visitano quattro moschee nell’area di Ratmalana e di Mount Lavinia. “Vivere insieme come un’unica comunità”. “Il settarismo risvegliato da partiti interessati”.

Colombo (AsiaNews) – Diversi monaci buddisti dello Sri Lanka esprimono solidarietà verso i musulmani e denunciano le violenze religiose scatenate questa settimana dai radicali singalesi buddisti nei loro confronti. Ieri alcuni monaci si sono radunati in una “Sathyagraha” (protesta silenziosa) al Viharamaha Devi Park di Colombo; altri hanno partecipato alla preghiera del venerdì nelle moschee, che il governo aveva sottoposto a stretta sorveglianza per scongiurare nuovi scontri. “Dobbiamo procedere insieme – affermano alcuni che si sono recati nelle moschee della capitale –. Sono davvero poche le persone che pensano in maniera così pericolosa”.

Oggi il presidente Maithripala Sirisena ha nominato un comitato di tre membri, ex giudici ora in pensione, per indagare sugli incidenti avvenuti nel distretto di Kandy, che rimane sotto coprifuoco. Ieri la protesta silenziosa contro le violenze settarie era organizzata dallo Sri Lanka’s Janatha Vimukthi Peramuna (Jvp, o People’s Liberation Front nella denominazione inglese). Alla manifestazione sono intervenuti artisti, professori e ricercatori universitari, rappresentanti della società civile, membri di organizzazioni islamiche e monaci buddisti del National Bhikku Front.

Secondo i religiosi presenti, “gli scontri settari distruggono l’unità nazionale del Paese. Dobbiamo sconfiggere questa tendenza”. Anura Dissanayaka, leader del Jvp, sostiene che “quanto è esploso a Kandy non è stato un incidente isolato o avvenuto in maniera spontanea. Il settarismo viene risvegliato in maniera sistematica nel Paese da vari partiti interessati. Alcuni movimenti politici, invece di cercare soluzioni, si impegnano nel diffondere il settarismo nelle loro comunità. La politica ha diviso il settarismo in vari campi e quello che è rimasto nel nostro Paese deve essere sconfitto”.

Dopo gli incidenti divampati nel distretto centrale, alcuni monaci e giovani buddisti si sono posti a protezione delle moschee, anche durante la notte. Ieri cinque monaci responsabili dei cinque templi della capitale (Mallikarama Viharasthanaya, Lankarama Viharasthanaya, Bodhirukkarama Viharasthanaya, Kothalawalapura Samadhi Buddhist Institute e Ratmalana Raja Mawatha Viharasthanaya) si sono recati nelle quattro Jumma Mosque nel quartiere periferico di Ratmalana e di Mount Lavinia. Qui hanno affermato: “Dobbiamo vivere come un’unica comunità. Siamo singalesi, musulmani, tamil e svizzeri che devono vivere insieme sotto la stessa bandiera. Non siamo venuti al mondo dicendo ‘Io sarò singalese, tamil, musulmano’”. A loro volta, i monaci hanno invitato i musulmani a visitare i templi buddisti. “Mettiamo in pratica [i valori della convivenza pacifica] nella vita di tutti i giorni, non solo quando emergono i problemi”, invitano.

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