17/02/2006, 00.00
CINA
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La censura cinese sui giornali: direttori cacciati e articoli di smentita

Riapre il Bingdian Weekly, chiuso i suoi articoli di critica, ma sono stati trasferiti direttore e vicedirettore. Cacciati anche i responsabili di altri giornali, dopo la pubblicazione di articoli su problemi sociali e inefficienze pubbliche.

Pechino (AsiaNews/Scmp) - Il Bingdian Weekly, supplemento del China Youth Daily, riprende la pubblicazione il 1° marzo, ma sono stati mandati via il direttore Li Datong e il vice direttore Lu Yuegang. Anche in altri giornali sono stati rimossi i direttori responsabili.

Il giornale è stato chiuso il 24 gennaio dopo la pubblicazione di un commento sulla Rivolta dei boxer che "nega – dice il Dipartimento per la pubblicità del Partito comunista – i crimini dei Paesi imperialisti che hanno invaso la Cina". La chiusura ha suscitato aspre critiche nel Paese e all'estero.

"Il comitato politico del China Youth Daily - ha spiegato ieri Li, che ha fondato il periodico 11 anni fa - ha annunciato a me e a Lu che saremo trasferiti a un istituto di studi giornalistici". Li ha chiesto alla Commissione per il controllo centrale della disciplina un "accurato accertamento" su cosa sia accaduto e considera il "trasferimento" come "una vendetta senza aspettare le decisioni superiori".

La purga è "ingiusta per Li Datong e una mortificazione per me - dice Lu - causata dai miei precedenti commenti" sui problemi sociali e la corruzione nel Paese. Il direttore del China Youth Daily, Li Erliang, e il comitato di redazione sono stati invitati a compiere una "approfondita auto critica".

La questione è giunta al governo. L'articolo del prof. Yuan "ha violato verità storiche, ha colpito in modo grave il sentimento nazionale del popolo cinese - ha detto in una conferenza stampa Qin Gang, portavoce del ministro degli Esteri - e ha offeso l'immagine del China Youth Daily".

L'8 febbraio è stato rimosso anche Chen Jieren, direttore del China Philanthropy Times (in precedenza indicato dai media come direttore del Public Interest Times), dopo un articolo critico contro il cattivo inglese del sito ufficiale web del governo. Chen è stato cacciato perché simili questioni - ha spiegato ieri Liu Jing, presidente del giornale - non riguardano il quotidiano, che si occupa di altri argomenti, e possono far perdere lettori. Lo scorso fine settimana Chen ha pubblicato su internet una lettera aperta in cui accusa gli editori cinesi di "auto censura" e di essere stato allontanato per le sue denunce sulla corruzione di leader locali.

Lo scorso dicembre sono stati cacciati Yang Bin, direttore del Beijing News, e i suoi due aggiunti, sempre per avere pubblicato notizie critiche verso i pubblici poteri. (PB)

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