03/02/2007, 00.00
NEPAL
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I maoisti negano le persecuzioni contro i madhesi

di Prakash Dubey
Il loro leader, Prachanda scarica le responsabilità sugli estremisti indù. Secondo il leader dei rivoluzionari, gli indù stanno spingendo la popolazione a ribellarsi al nuovo governo per permettere al re di conservare la corona.

Kathmandu (AsiaNews) – Sono gli estremisti indù la vera mente delle violenze verso le minoranze madhesi nella regione del Terai, nella parte meridionale del Nepal. E’ quanto dichiarato da Prachanda, il famoso capo della rivoluzione armata dei maoisti nepalesi, ora convertitosi alla pace ed alla diplomazia, che ha espresso aperto sostegno alla causa della tormentata etnia.

 

“Il primo obiettivo degli indù è quello di aiutare re Gyanendra, simbolo dell’induismo arcaico, a conservare la corona dopo le prossime elezioni” ha proseguito Prachanda. “Alcuni estremisti indù provenienti dall’India, che non vogliono l’abolizione della monarchia in Nepal - ha affermato il rivoluzionario - stanno incitando la popolazione alla violenza, diffondendo caos e terrore”.

 

Attualmente re Gyanendra non ha più nessuna autorità sui cittadini nepalesi; la rivoluzione terminata nell’aprile 2006 ha infatti messo fine alla monarchia “per diritto divino”. Attualmente il Paese è governato da un parlamento ad interim, che resterà in carica fino alla prossima assemblea costituente.

 

Pushpa Kamal Dahal, anche conosciuto come Prachanda, pur esprimendo ammirazione per il governo indiano, che sta appoggiando il Nepal nel suo percorso verso la pace, ha accusato alcuni partiti politici di New Delhi, omettendone i nomi, di essere collegati con i gruppi di estremisti indù. Le accuse di Prachanda non hanno inoltre risparmiato l’inviato USA in Nepal, James Moriarty.

 

I punti cardine del futuro Nepal, con governo federale, sistema elettorale proporzionale e creazione di una repubblica democratica sono, secondo Prachanda, perfettamente in accordo, nell’opinione di Prachanda, con quanto richiesto dall’etnia madhese.

 

L’analista sociale cristiano Norbert Rai ha avallato le affermazioni del rivoluzionario maoista, aggiungendo che è molto probabile che siano proprio gli estremisti indiani indù ad alimentare le violenze verso i madhesi. “Prachanda - ha proseguito l’analista - non deve però dimenticare che il sentiero della violenza è stato mostrato e segnato dai suoi uomini, negli scorsi dieci anni. Ora che si sono assicurati una gran fetta della torta del potere, dicono di voler rinunciare alla violenza. Il seme della violenza che hanno gettato, sta però adesso germogliando tra gli altri gruppi etnici e le tribù del paese, che ora stanno prendendo le armi. Così il leader dei maoisti dovrebbe accorgersi che in un Paese dove il potere è stato raggiunto con la forza non potrà mai regnare la pace. L’unica ideologia che può garantire tranquillità e prosperità è quella dell’amore e della non-violenza che Buddha, Gesù Cristo ed il Mahatma Gandhi hanno predicato”.

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