27/03/2007, 00.00
SRI LANKA
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Kamikaze delle Tigri contro base militare: 8 morti

L’attacco segue il bombardamento di ieri vicino all’aeroporto di Colombo; duro colpo per la Difesa nazionale, che tende a minimizzare le perdite, ma avverte: una forza aerea dei ribelli tamil è un serio pericolo per tutta la regione. Le ripercussioni degli ultimi attacchi sull’economia del Paese.
Colombo (AsiaNews) - È di almeno 8 morti e 10 feriti il bilancio di un attentato suicida compiuto oggi contro il campo militare di Chenkaladi, Sri Lanka dell’est, dai guerriglieri separatisti delle Tigri di Liberazione Tamil Eelam (Ltte). Solo ieri un attacco aereo dei ribelli, il primo della storia della guerra civile nell'isola, aveva fatto tre morti in una base dell’aviazione vicino all’aeroporto internazionale di Colombo. Ora l’allarme è alto in tutto il Paese, dove si teme che gli ultimi sviluppi del conflitto abbiano gravi ripercussioni sul turismo e l’economia in generale.
 
Fonti governative comunicano che l’attacco di oggi è stato condotto da un kamikaze a bordo di un trattore imbottito di esplosivo, il quale ha tentato di farsi esplodere contro un accampamento dell'esercito regolare a Chenkaladi, distretto di Batticaloa. Qui da 4 mesi le forze governative stanno conducendo aggressive operazioni militari per strappare la zona ai ribelli. Stamattina i soldati di guardia dopo aver avvistato l’attentatore, hanno aperto il fuoco, provocando lo scoppio della carica prima che il veicolo oltrepassasse l'ingresso del campo. Oltre al kamikaze le vittime sono 4 civili e 2 soldati, mentre un altro corpo aspetta ancora l’identificazione.
 
Un duro colpo all’economia
Gli ultimi attacchi delle Ltte hanno inferto un duro colpo all’apparato della Difesa nazionale, come pure all’economia del Paese. Secondo comunicazioni ufficiali il bombardamento di ieri ha distrutto “solo” due elicotteri militari, mentre le Tigri sostengono di aver annientato il “40% dei mezzi” presenti nella base militare. Analisti, inoltre, avvertono che la l’industria del turismo ha già registrato un calo de 18% il mese scorso e la paura che le violenze si estendano anche fuori dalle zone in conflitto (nord ed est) potrebbe peggiorare la situazione. Proprio ieri  la compagnia aerea Cathay Pacific, di Hong Kong, ha sospeso, fino ad ulteriori decisioni, tutti i voli per e da Colombo a causa dell’insicurezza. Il governo australiano, invece, ha avvertito i suoi cittadini del pericolo di recarsi in Sri Lanka. L’intensificarsi delle operazioni militari si è già fatto sentire in Sri Lanka, che ha visto l’inflazione superare il 20% lo scorso gennaio. Mentre quest’anno il governo aumenta i fondi alla Difesa del 45%, arrivando a 1,3 miliardi di dollari.
 
Le indagini
Due separate Commissioni - una dell’Aeronautica militare e una del Dipartimento investigazioni criminali - stanno indagando sull’attacco di ieri. Intanto il ministro cingalese delle Infrastrutture, Jeyaraj Fernandopulle, lancia l’allarme: “È una situazione pericolosa non solo per lo Sri Lanka, ma per tutta la regione, l’India deve stare attenta in quanto le Ltte possono aiutare anche altre organizzazioni terroristiche”. Ieri il sito internet Tamilnet, vicino alle Tigri, ha pubblicato le foto della forza aerea, che i ribelli hanno messo in piedi a partire da 1998. Nessuna notizia, però, sulla natura e il numero dei velivoli a loro disposizione.
Da oltre 20 anni le Tigri combattono per l’indipendenza del nord e dell’est del Paese; un cessate-il-fuoco firmato nel 2002 non ha impedito il riaccendersi del conflitto.
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