21/10/2006, 00.00
ISLAM
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Lo sceicco di Al-Azhar: no al fondamentalismo e aperti al dialogo con tutti

Il capo della massimo istituzione culturale sunnita critica le parole di Benedetto XVI a Regensburg, ma nega lo scontro di civiltà.

Il Cairo (AsiaNews) - Apertura al dialogo "con chiunque voglia parlare con noi", opposizione al fondamentalismo, nella convinzione che in nome della tolleranza possono crescere i legami di amicizia tra i musulmani ed il resto del mondo, rifiuto del terrorismo. Fa grandi profferte di tolleranza Mouhammad Sahid El Tantawi, Gran Muftì d'Egitto e cheik dell'università egiziana di Al-Azhar, la più famosa istituzione culturale sunnita del mondo, in una lunga intervista pubblicata sull'edizione francese del settimanale egiziano di Al-Aharam, nella quale nega lo scontro di civiltà, ma difende l'islam nei confronti di chi, come ha fatto Benedetto XVI "ha parlato contro l'islam e la sua natura", che non è di violenza.

"Noi – dice - non chiuderemo la porta del dialogo con chiunque, le nostre porte resteranno aperte a coloro che vogliono parlare con noi. Certo, le dichiarazioni di papa Benedetto XVI ci hanno colpito, perché lasciano intendere che l'islam si è diffuso con la forza delle armi. Noi abiamo risposto alle sue affermazioni". All'indomani della "lectio" di papa Ratzinger a Regensburg, in effetti, l'università di Al-Ahzar fece sapere di rifiutare un invito papale a recarsi in Vaticano e la proposta di invitare Benedetto XVI per spiegare la sua lettura dell'islam e insistette sulla richiesta di "nette scuse".

"Personalmente – Tantawi dice ora nell'intervista – ho pubblicato una serie di articoli nei quali ho risposto razionalmente e con argomenti forti a coloro che pretendono che l'islam si è diffuso con la forza, perché non c'è costrizione nella religione".

Tantawi nega poi la teoria dello scontro di civiltà tra islam e occidente, che sarebbe stato evidenziato, ultimamente, anche con le vignette su Maometto. "Le civiltà – dice – non stanno per entrare in collisione. Le civiltà si confrontano, ma non si scontrano. Noi siamo sempre per il confronto dei punti di vista, allo scopo di mostrare che l'islam è una religione aperta e pacifica. Ogni attacco all'islam riceverà da parte nostra una risposta appropriata. Le differenze tra le persone esistono da quando Dio ha creato l'uomo. Ciò non mi spaventa affatto. Non sono i primi ad aver attaccato il profeta Maometto Il nostro compito è mostrare con l ragione e la convinzione che queste persone che attaccano l'islam sono in torto. E' ciò che abbiamo fatto con il giornale danese che pubblicato immagini offensive del profeta. I responsabili del giornale hanno presentato delle scuse".

Nella logica della diffusione del "vero volto dell'islam, fondato sulla tolleranza e che respinge la violenza e il terrorismo" l'università di Al-Azhar sostiene "con tutte le sue forze" l'azione di suoi predicatori che girano tutto il mondo, perché i loro discorsi "si caratterizzino per la tolleranza, la logica e  la convinzione e perché accrescano i legami di amicizia e di pace tra  i musulmani e tutti i popoli del mondo".

Nell'intervista, Tantawi attribuisce alla sua università il compito di combattere la diffusione del fanatismo religioso. "Il suo ruolo – afferma – è in perpetua evoluzione e consiste nella diffusione dei buoni precetti islamici. E' un ruolo che rifiuta tutti i flagelli come il terrorismo che è ugualmente respinto da tutte le religioni celesti. Al-Azhar deve contribuire a formare delle generazioni sane nello spirito, per dare origine ad una umanità improntata di tolleranza e saggezza"

Quanto al jihad, infine, esso "è il fatto di difendersi: difendere la propria religione, la propria patria e la propria dignità. Il terrorismo è esattamente il contrario perché è una aggressione deliberata contro le persone e le libertà".

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