Lo sceicco di Al-Azhar: no al fondamentalismo e aperti al dialogo con tutti
Il capo della massimo istituzione culturale sunnita critica le parole di Benedetto XVI a Regensburg, ma nega lo scontro di civiltà.
Il Cairo (AsiaNews) - Apertura al dialogo "con chiunque voglia parlare con noi", opposizione al fondamentalismo, nella convinzione che in nome della tolleranza possono crescere i legami di amicizia tra i musulmani ed il resto del mondo, rifiuto del terrorismo. Fa grandi profferte di tolleranza Mouhammad Sahid El Tantawi, Gran Muftì d'Egitto e cheik dell'università egiziana di Al-Azhar, la più famosa istituzione culturale sunnita del mondo, in una lunga intervista pubblicata sull'edizione francese del settimanale egiziano di Al-Aharam, nella quale nega lo scontro di civiltà, ma difende l'islam nei confronti di chi, come ha fatto Benedetto XVI "ha parlato contro l'islam e la sua natura", che non è di violenza.
"Noi dice - non chiuderemo la porta del dialogo con chiunque, le nostre porte resteranno aperte a coloro che vogliono parlare con noi. Certo, le dichiarazioni di papa Benedetto XVI ci hanno colpito, perché lasciano intendere che l'islam si è diffuso con la forza delle armi. Noi abiamo risposto alle sue affermazioni". All'indomani della "lectio" di papa Ratzinger a Regensburg, in effetti, l'università di Al-Ahzar fece sapere di rifiutare un invito papale a recarsi in Vaticano e la proposta di invitare Benedetto XVI per spiegare la sua lettura dell'islam e insistette sulla richiesta di "nette scuse".
"Personalmente Tantawi dice ora nell'intervista ho pubblicato una serie di articoli nei quali ho risposto razionalmente e con argomenti forti a coloro che pretendono che l'islam si è diffuso con la forza, perché non c'è costrizione nella religione".
Tantawi nega poi la teoria dello scontro di civiltà tra islam e occidente, che sarebbe stato evidenziato, ultimamente, anche con le vignette su Maometto. "Le civiltà dice non stanno per entrare in collisione. Le civiltà si confrontano, ma non si scontrano. Noi siamo sempre per il confronto dei punti di vista, allo scopo di mostrare che l'islam è una religione aperta e pacifica. Ogni attacco all'islam riceverà da parte nostra una risposta appropriata. Le differenze tra le persone esistono da quando Dio ha creato l'uomo. Ciò non mi spaventa affatto. Non sono i primi ad aver attaccato il profeta Maometto Il nostro compito è mostrare con l ragione e la convinzione che queste persone che attaccano l'islam sono in torto. E' ciò che abbiamo fatto con il giornale danese che pubblicato immagini offensive del profeta. I responsabili del giornale hanno presentato delle scuse".
Nella logica della diffusione del "vero volto dell'islam, fondato sulla tolleranza e che respinge la violenza e il terrorismo" l'università di Al-Azhar sostiene "con tutte le sue forze" l'azione di suoi predicatori che girano tutto il mondo, perché i loro discorsi "si caratterizzino per la tolleranza, la logica e la convinzione e perché accrescano i legami di amicizia e di pace tra i musulmani e tutti i popoli del mondo".
Nell'intervista, Tantawi attribuisce alla sua università il compito di combattere la diffusione del fanatismo religioso. "Il suo ruolo afferma è in perpetua evoluzione e consiste nella diffusione dei buoni precetti islamici. E' un ruolo che rifiuta tutti i flagelli come il terrorismo che è ugualmente respinto da tutte le religioni celesti. Al-Azhar deve contribuire a formare delle generazioni sane nello spirito, per dare origine ad una umanità improntata di tolleranza e saggezza"
Quanto al jihad, infine, esso "è il fatto di difendersi: difendere la propria religione, la propria patria e la propria dignità. Il terrorismo è esattamente il contrario perché è una aggressione deliberata contro le persone e le libertà".