13/02/2016, 09.59
INDONESIA
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Premio Onu ai pescatori di Aceh, salvatori dei migranti del mare

Gli attivisti di Geutanyoe Foundation indicano i pescatori della provincia indonesiana per il Nansen Refugee Award. Il riconoscimento è assegnato ogni anno dall’Unchr per quanti operano a favore di rifugiati e sfollati. Lo scorso anno salvate centinaia di Rohingya e bangladeshi alla deriva nei mari.

Jakarta (AsiaNews/Agenzie) - Un premio delle Nazioni Unite ai pescatori della provincia di Aceh, per aver tratto in salvo a più riprese barconi alla deriva nelle acque territoriali indonesiane, carichi di profughi provenienti da Myanmar e Bangladesh. A lanciare la candidatura per l’edizione 2016 del Nansen Refugee Award, assegnato ogni anno dall’Alto commissariato Onu per i diritti umani (Unchr), il gruppo attivista pro diritti umani con base ad Aceh Geutanyoe Foundation.

Lilianne Fan, direttore internazionale della Geutanyoe Foundation, ha proposto con forza la candidatura dei pescatori di Aceh, che durante il picco dell’emergenza profughi nei mari del Sud-est asiatico (peraltro ancora attuale) hanno soccorso centinaia di persone, salvando loro la vita.
“Se non fossero stati salvati dai pescatori di Aceh - ha affermato l’attivista all’agenzia Antara - le vite di bambini, dei Rohingya dal Myanmar e dei lavoratori migranti dal Bangladesh non si sarebbero potute salvare”.

Nel maggio scorso in piena emergenza migranti, i Rohingya - minoranza musulmana che il governo del Myanmar considera irregolare e priva del diritto di cittadinanza - hanno avuto il via libera per entrare ad Aceh e trovare un alloggio temporaneo.
Ad acuire la crisi della primavera scorso la decisione della Thailandia - un vero e proprio crocevia della tratta - di imporre restrizioni sui commercio di vite umane, dopo la scoperta di una fossa comune nei pressi del confine con la Malaysia. La politica dei respingimenti adottata da Bangkok - seguita per qualche tempo anche da Kuala Lumpur e Jakarta - ha portato centinaia di imbarcazioni cariche di migranti a navigare senza una meta definita per i mari delle Andamane.
Secondo molti analisti ed esperti la radice del problema migranti nel Sud-est asiatico sta nelle persecuzioni e negli abusi di cui sono vittime i Rohingya in Myanmar. Sino a che non verrà risolta la questione riguardante la minoranza musulmana, che Naypyidaw considera migranti irregolari, il dramma dei moderni boat-people è destinato a continuare.
Il Nansen Refugee Award dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati premia ogni anno un gruppo di persone o una organizzazione che presta un “servizio straordinario” a favore dei rifugiato e degli sfollati interni. Esso riconosce il lavoro di assistenza nell’emergenza, la distribuzione di aiuti, oltre che la creazione di programmi di lungo periodo dedicati all’educazione per i bambini nei vari Paesi teatro di crisi umanitarie.
Secondo Lilianne Fan, la cui associazione promuove programmi mirati per i rifugiati e ne favorisce l’integrazione, i pescatori di Aceh sono un esempio di aiuto umanitario in situazioni di crisi, avendo salvato centinaia di vite senza fare distinzioni di natura etnica, razziale o confessionale. Ad oggi nella provincia occidentale indonesiana vivono circa 350 rifugiati, con un calo sensibile rispetto agli oltre 1000 del periodo di maggiore crisi. Essi hanno trovato un riparo nelle tende approntate nei campo profughi di Kuala Langsa, nella cittadina di Langsa e nei campi di Bayeun (East Aceh) e  Blang Ado (North Aceh).

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